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Foraminotomia cervicale posteriore: una tecnica chirurgica da non sottovalutare

Ambrogio Lombardini chirurgia e patologie vertebrali

Tra le opzioni chirurgiche che propongo ai miei pazienti, c’è la foraminotomia cervicale posteriore.

Una foraminotomia cervicale posteriore è una procedura minimamente invasiva, spesso sottovalutata: la consiglio a quei pazienti che hanno ancora dei dischi vertebrali in salute, ma hanno ernie o protusioni che toccano radici nervose. Le protusioni del disco cervicale, se comprimono i nervi del collo, in genere causano dolore al braccio che può irradiarsi alla mano, formicolii e deficit che portano a intervenire chirurgicamente.

Grazie alla foraminotomia cervicale posteriore lo si può fare in maniera mini invasiva. L’intervento prevede di allargarsi allo spazio attraverso il quale la radice del nervo esce dal midollo spinale (il cosiddetto forame neurale) e allo stesso tempo provare a rimuovere qualsiasi pezzo di disco che preme sul nervo.

Questa tecnica consente la rimozione solo del frammento di disco che preme la radice del nervo (e non di tutto il disco). Non viene eseguita una fusione e la maggior parte dei pazienti in genere non richiede un collo dopo l’intervento chirurgico.

Il risultato? Una piccolissima cicatrice sul collo e il pieno recupero in tempi brevissimi, senza più dolore.

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